L’accompagnamento al fine vita, prevede un lavoro di sostegno rivolto a pazienti che si avvicinano alla morte a causa di una malattia importante e invalidante.
Il sostegno è rivolto anche a persone che hanno necessità di elaborare un lutto, una perdita, avviare e sostenere un lavoro di graduale accettazione del vuoto che la persona si trova a vive.
Il progetto prevede la figura di uno psicologo PEAC, il quale definisce con la persona interessata, un lavoro di accompagnamento al fine vita attraverso incontri settimanali rivolti sia al paziente stesso che alla famiglia. Il nucleo familiare, infatti, vivendo a stretto contatto con il morente, ha necessità di riconoscere ed elaborare i vissuti che la situazione attiva.
L’opportunità per le persone è quella di vivere in modo consapevole e accompagnato il distacco da una persona cara, lavorare sui rapporti e di riconoscere il senso della malattia: quest’ultima, se compresa, dà un senso al dolore e alle altre emozioni che si attivano, come per esempio la rabbia o anche la paura della morte.
La morte è un momento importate della nostra vita, di cui spesso si ha paura e si fa fatica a parlarne.
Sappiamo che poter condividere la vita trascorsa, i passi realizzati e poter risanare attriti con persone care, chiedere scusa o poter perdonare, permette di accompagnare tutti al passaggio che si sta affrontando, con il Cuore aperto e libero.
Gli incontri con gli psicologi PEAC, permettono di realizzare questi passi, accompagnati e sostenuti con professionalità, con giusta delicatezza e sensibilità.
“LA MORTE E’ LA VERA DIMENSIONE DELL’UOMO IL MOMENTO PIU’ IMPORTANTE DELL’ESISTENZA”
(“Oberto Aiaudi: “Imparare a Morire”, pag.:1)
Gli incontri previsti possono essere:
Individuali, rivolti a coppie o a tutto il nucleo familiare
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